L’Autismo, secondo la sua definizione clinica, è un disturbo congenito del neurosviluppo di origine genetica, caratterizzato da un'ampia variabilità di sintomi e comportamenti, relativi alle aree della comunicazione, delle competenze sociali, e dei comportamenti.

I bambini nello spettro autistico possono essere ipersensibili o iposensibili agli stimoli sensoriali, come il suono, la luce, il tatto o il gusto.

Elementi chiave per una diagnosi tempestiva

La diagnosi precoce è fondamentale per l’inizio tempestivo di interventi terapeutici che possono migliorare significativamente l'adattamento sociale e cognitivo dei bambini nello Spettro. Esaminiamo le caratteristiche e i deficit specifici che emergono entro i primi due anni di vita, e che rappresentano campanelli d’allarme che potrebbero indirizzare le famiglie verso la scelta di un percorso di valutazione.


Difficoltà nella comunicazione sociale


Uno dei sintomi centrali dell'Autismo è la compromissione della comunicazione sociale. I bambini con ASD possono manifestare una serie di segni precoci in quest’area, tra cui:

  • Mancanza di contatto visivo: molti bambini autistici evitano il contatto visivo fin dalla prima infanzia. La mancanza sistematica di uno sguardo diretto all’interlocutore può rappresentare uno dei primi campanelli d'allarme.
    Scarso interesse per la comunicazione sociale: I neonati autistici possono mostrare meno interesse nei confronti delle espressioni facciali e della comunicazione emotiva rispetto ai loro coetanei. Tali segni sono complessi da individuare senza una precisa formazione, tuttavia spesso le figure genitoriali, soprattutto le mamme, in fase diagnostica sostengono di aver sempre notato “qualcosa di strano” nel modo in cui i loro bambini rispondevano alle loro sollecitazioni. Se una mamma comunica ai propri famigliari la sensazione che qualcosa le sembra diverso da come se lo aspetta, relativamente alla prima comunicazione col proprio bambino, un approfondimento specialistico potrebbe essere molto prezioso.
  • Difficoltà nell'interazione: già nei primi mesi di vita possono emergere segni di difficoltà nell'interazione sociale, come la mancanza del sorriso sociale, ossia il sorriso in risposta a comportamenti diretti al bambino da parte dell’adulto (gioco del bubu-settete, per esempio), gesti comunicativi e vocalizzazioni in risposta alle interazioni sociali. Anche in questo caso, l’intuizione da parte di un genitore attento che nota un scarsa risposta sociale da parte del proprio bambino, si potrebbe rivelare essenziale per giungere ad una diagnosi precoce ed iniziare pertanto molto presto l’intervento educativo e abilitativo.

Comportamenti ripetitivi e interessi limitati


Un altro tratto distintivo dell'Autismo è la presenza di comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. Questi sintomi possono emergere già nell'infanzia, anche se possono variare considerevolmente da un bambino all'altro. Esempi di comportamenti ripetitivi comprendono movimenti motori stereotipati (come sfarfallare le mani, muoverle davanti agli occhi, girare su se stessi, richiedere in modo insistente giochi che girano in tondo ai giardini), guardare trasversalmente, ed una marcata insistenza su routine fisse; gli interessi ristretti e limitati nella prima infanzia, invece, possono manifestarsi attraverso un peculiare attaccamento nei confronti di oggetti o parti del corpo, in misura significativamente maggiore rispetto ai pari.



Linguaggio e comunicazione


La valutazione del linguaggio e della comunicazione sono fondamentali per una diagnosi precoce di Autismo. Molti bambini con ASD (“Disturbi dello Spettro Autistico”, secondo l’acronimo anglosassone, di largo uso clinico) manifestano spesso ritardo nello sviluppo del linguaggio verbale o una sua parziale o marcata compromissione. Alcuni potrebbero non sviluppare il linguaggio parlato, mentre altri potrebbero mostrare ecolalia immediata (la ripetizione meccanica delle parole) o un uso atipico del linguaggio, ad esempio la tendenza ad imparare a memoria interi sezioni di cartoni animati e film (ecolalia differita).

La mancanza di gioco simbolico può essere altresì indicativa di ASD. Per gioco simbolico si intende una modalità di gioco in cui i bambini “fanno finta”. Possono ad esempio usare un cucchiaio come se fosse una potente spada laser, o un foglio di carta per simulare un tappeto magico che fa volare Aladdin attraverso la loro stanza, cioè la Caverna delle Meraviglie. Non tutti i bambini nello Spettro escludono completamente il gioco simbolico dai loro pattern di attività, ma un gioco molto concreto, come costruire con i mattoncini seguendo strettamente le istruzioni o mettere in ordine un gruppo di macchinine invece di usarle per creare una emozionante gara di velocità potrebbero essere segnali da non sottovalutare.


Reattività sensoriale


La reattività sensoriale è un aspetto talvolta trascurato ma estremamente significativo nell'Autismo. I bambini con ASD possono essere ipersensibili o iposensibili agli stimoli sensoriali, come il suono, la luce, il tatto o il gusto. Queste reattività possono influire sulla loro capacità di partecipare alle attività quotidiane e alle interazioni sociali. Alcuni esempi concreti posso comprendere: restrittività nella scelta degli alimenti già durante lo svezzamento, con preferenza per singole consistenze o sapori o categorie di cibo; estremo o moderato fastidio per certi colori, o certe intensità luminose; pianto disperato se un genitore cambia marca di profumo o trucca il viso con colori più vistosi del solito, fastidio per le etichette nei vestiti, per abiti troppo stretti, stringhe, cinture, tessuti rigidi, come i jeans.

La lista non è conclusiva e reattività sensoriali che si notino più che in qualche rara ed eccezionale occasione dovrebbero suggerire l’esigenza di un approfondimento specialistico: meglio una valutazione che esclude la diagnosi, piuttosto che perdere tempo prezioso nell’iniziare un intervento educativo ed abilitativo. Clicca qui per trovare i centri diagnostici più vicini a te.


Problemi di relazione e interesse per i coetanei

I bambini autistici possono mostrare difficoltà nell'instaurare e mantenere relazioni con i propri coetanei. La mancanza di interesse per i compagni di gioco e la preferenza per l'isolamento possono rappresentare segnali precoci. L'incapacità di comprendere e rispondere in modo appropriato alle norme sociali può diventare evidente in età prescolare o scolare, a seconda del livello di intensità delle caratteristiche neurodivergenti.

I bambini autistici possono mostrare difficoltà nell'instaurare e mantenere relazioni con i propri coetanei.

Un bambino con un funzionamento autistico particolarmente alto potrebbe “sfuggire dai radar” per molto tempo, ed essere individuato soltanto all’inizio della scuola media, generalmente perché i genitori o gli insegnanti notano uno strano calo a livello della resa scolastica, oppure un aumento dei segnali di sofferenza (rifiutarsi di uscire, di svolgere i compiti scolastici, richiesta di interrompere attività extra-scolastiche precedentemente intraprese, riduzione delle uscite sociali, eccessiva preoccupazione per i risultati scolastici, ansia prima di verifiche ed interrogazioni…).

Questo succede perché alcuni bambini hanno compensato per molti anni le loro difficoltà attraverso competenze garantite da un buon livello intellettivo (a volte un livello intellettivo eccellente) che però, giunti allo sviluppo puberale, quando le richieste sociali subiscono un’impennata a causa del complessificarsi delle dinamiche di gruppo e della nascita dei primi interessi sentimentali, non risultano più sufficienti e rendono evidente il gap che man mano tende ad aumentare. Un ragazzo o una ragazza che dovessero mostrare i segni indicati sopra, dovrebbero indurre i genitori a chiedere una consulenza specialistica, contattando l’asl del proprio territorio, il proprio pediatra, o un terapeuta privato esperto in autismo e neurodivergenze.


Ritardo nello sviluppo motorio

Alcuni bambini con DPS possono manifestare ritardi nello sviluppo motorio, ad esempio nell'acquisizione della coordinazione motoria fine o grossolana. Questi ritardi possono essere rilevati nei primi anni di vita e possono contribuire ad una diagnosi precoce. Ad esempio, un bambino potrebbe non tenere correttamente in mano un pennarello, risultare particolarmente goffo nell’usare le forbici, trovare faticoso un gioco come quello che consiste nell’inserire una forma in un foro della medesima forma; oppure risultare particolarmente poco capace nell’afferrare una palla, nello scendere degli scalini alternando i piedi, eccetera. La lista non è conclusiva ma se il suo bambino dovesse mostrare alcune di queste caratteristiche potrebbe essere il caso di rivolgersi ad un professionista per un approfondimento.


Conclusioni

In conclusione, una diagnosi precoce di Autismo è fondamentale requisito per l'inizio tempestivo degli interventi terapeutici, abilitativi ed educativi. L'identificazione dei sintomi chiave, tra cui difficoltà nella comunicazione sociale, comportamenti ripetitivi, problemi di linguaggio, reattività sensoriale, problemi di relazione e ritardi nello sviluppo motorio, può svolgere un ruolo fondamentale nel processo di diagnosi. Tuttavia, è importante sottolineare che la variabilità dei sintomi dell'Autismo richiede una valutazione multidisciplinare e una valutazione clinica approfondita per una diagnosi accurata ed una pianificazione di interventi personalizzati.

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